L’invenzione di Morel

Ispirato al libro L’invenzione di Morel di Adolfo Bioy Casares e adattato per essere proposto ai più piccoli, questo laboratorio vuole focalizzare l’attenzione sulle tante caratteristiche e sfaccettature che compongono il reale attraverso il diario tenuto dal protagonista. Uno scrittore finisce in un’isola della Polinesia apparentemente deserta e inizia ad indagare su cosa stia succedendo in quella strana terra. Ogni giorno annota strani fenomeni: all’improvviso il clima invernale diventa insopportabilmente caldo, cerca di avvicinare alcuni abitanti dell’isola e scopre che loro non lo vedono, si accorge della presenza di due soli e due lune nel cielo, sente una musica ripetersi ogni giorno uguale, e via dicendo.

La spiegazione di tutto è il tentativo di uno scienziato – Morel – di ideare una macchina che registra e proietta gli avvenimenti dell’isola, capace dunque di riprodurre la realtà in ogni suo dettaglio ripetendola all’infinito e capisce che gli inspiegabili fenomeni sono una conseguenza di ciò che è accaduto quando la registrazione si è sovrapposta alla realtà.

Sebbene la trama non esamini in maniera diretta il tema della scrittura, le pratiche Pingelap messe in atto all’interno di questo laboratorio sottendono i principi che costituiscono il percorso che va dalla grafomotricità alla prescrittura: attraverso l’osservazione del “doppio mondo” presente nel testo, i bambini vengono portati a ragionare sulla realtà e la sua rappresentazione.

Nello specifico, durante le attività verranno sollecitate:

  • Abilità visuo-percettive – pratiche che non prevedono l’implicazione del linguaggio (attraverso materiali e corpo);
  • Abilità visuo-spaziali – giochi in grado di integrare le informazioni che provengono dallo spazio percettivo, saperle utilizzare e organizzare;
  • Memoria e attenzione – osservazione, analisi e rielaborazione di oggetti e delle loro proprietà e possibilità;
  • Conoscenza dello schema corporeo, collegato ad organizzazione e orientamento spaziale – simmetrie, giochi speculari applicati a materiali, spazio e corpo;
  • Coordinazione motoria ed oculo-manuale, sviluppo della motricità fine – attività di manipolazione di oggetti di piccole e medie dimensione.
  • Organizzazione e orientamento spaziale e temporale – attività legate ai ritmi, attraverso oggetti, ascolto, corpo e movimenti.

Rivolto a bambini dai 4 agli 8 anni.
Incontri da 45-60 minuti.

Ideazione Alessandro Carboni.
Sviluppo Alessandro Carboni, Chiara Castaldini, Rita Favaretto.

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